giovedì 17 dicembre 2009

1 ANNO DI VISIONI: 2008- QUARTA PARTE

Sempre ancora incredibilmente puntuale...altri 5 film direttamente dal 2008!
Per la prossima settimana dovrebbe essere pronta una trilogia filmica e subito dopo una recensione del libro da cui tutto è nato.
Indizio: ci sono dei ragni...

16: Juno


Visto la prima volta al cinema e la seconda su dvd.
Ora come allora mi riesce difficilissimo scriverne: non si tratta di commedia ma forse si, non si tratta di storiella adolescenziale ma si, non si tratta di film drammatico ma anche si.
Michael Cera (Paulie) fa sorridere con il suo viso e i suoi modi stralunati, Ellen Page (Juno) ti ricorda come sbattevi la testa contro i muri a quell’età per dimostrare che avevi ragione, la storia è meravigliosamente scritta con uno sguardo da 16 enne reale, credibile.
E quel finale così dolcemente amarognolo ti lascia li.
Con lo sguardo un po’ perso e il cuore più debole.
Seconda colonna sonora dell’anno dopo “Into The Wild” da segnalare.
Jason Reitman dopo il fantastico “Thank you for smoking” (7,5) è da tenere d’occhio.
Diablo Cody (sceneggiatrice di cui ormai anche i muli conoscono la storia) anche di più.
REGIA: Jason Reitman
VISIONE: cinema e dvd
UNA PAROLA: naturale
CONSIGLIATO: assolutamente si.
VOTO: 8

17. La Zona


Visto per un corso di semiotica in università insieme ad un'altra manciata di film riguardanti “il confine, i limiti e simili cazzate nella società odierna”.
Sinceramente pesante, mal sceneggiato e se possibile girato anche peggio, in modo amatoriale al di là di tutti i significati fin troppo espliciti su una società chiusa in se stessa tra mura che non fanno altro che aumentare la diffidenza tra esterno e interno.
Di tutt’altro spessore nella stessa manciata di film “La sposa Siriana”.
REGIA: Rodrigo Plà
VISIONE: dvd
UNA PAROLA: banale e pesante.
CONSIGLIATO: no
VOTO: 4

18. Shootem' up- Spara o muori


C’è uno fighissimo che si mangia le carote mentre uccide della gente in svariati e assurdi modi, evita mille pallottole e si lancia giù dalla tromba delle scale mentre spara a un centinaio di cattivoni di nero vestito.
Poi per non farsi mancare nulla fa anche delle battute che neanche Schwarzenegger negli anni ’80.
Infine riesce a sparare al superboss finale tenendo delle pallottole semplicemente nella mano.
Astenersi intellettualoidi.
REGIA: Michael Davis
VISIONE: cinema
UNA PAROLA: tamarro.
CONSIGLIATO: Ai fan del genere, assolutamente si.
VOTO: 7+

19. Leatherheads- In amore niente regole


Commedia romantica con George Clooney che gioca a football in una squadretta insignificante in un campionato senza regole ancora ben definite.
Si, George Clooney fa il gigione con tutte.
Si, incontrerà una donna che gli darà filo da torcere.
Si, c’è il lieto fine.
E una bella fotografia color seppia che dovrebbe far apparire tutto più immerso nei tempi andati e non fa altro che farti pensare che senza di quella sarebbe stata l’ennesima commedia romantica senza guizzi particolari.
Comunque, casomai ci fossero dubbi, lo è.
REGIA: George Clooney
VISIONE: cinema
UNA PAROLA: Gigione.
CONSIGLIATO: se sbavate dietro George Clooney
VOTO:6

20. Il matrimonio è un affare di famiglia


Pochi ricordi ma buoni.
La protagonista Brenda Blethyn e Richard Wilson nei panni del figlio handicappato che gareggiano per la miglior interpretazione e una storia che sinceramente poco ricordo ma che mi aveva colpito molto.
REGIA: Cherie Nowlan
VISIONE: cinema
UNA PAROLA: indipendente.
CONSIGLIATO: si.
VOTO: 7

giovedì 10 dicembre 2009

1 ANNO DI VISIONI: 2008- TERZA PARTE

Puntuale persino questa volta.
Altri 5 film...mi rendo conto ora che in quei 20 giorni uscirono almeno due dei film più brutti dell'anno..ottima media!

11. John Rambo



È Rambo.
Devo dire qualcos’altro?
È Rambo nel 2008 (frigoriferoso e quadrato).
Non ha una storia, non ha degli attori (la Bello in realtà è un manichino) e non ha pretese morali.
È semplicemente Rambo che fa buddabuddabudda contro tutti.
Sta a voi.
REGIA: Silvester Stallone
VISIONE: cinema
UNA PAROLA: Rambo!
CONSIGLIATO: Ai Rambofili
VOTO: 7

12. Jumper


È il film dei nerd (tre titoli nerd per tre sceneggiatori nerd: Batman (e tutti i suoi accessori nerd), Fight Club (protagonista un nerd) e XXX 2 (che più per nerd di così si muore) ).
Con lo sfigatino che diventa un superfico grazie ai suoi superpoteri “ZUM ZUM e mi teletrasporto di qua e di là senza neanche mettermi il ditino in fronte come Goku”, con l’amico dello sfigatino che ovviamente è un supersfigato che fa il figo passando la sua vita davanti alla play nel deserto(?????) e naturalmente con la strafica di turno che si innamora dello sfigatino (che fa tanto Transformers e un’altra secchiellata di film da Nerd).
Ah già oltre ad Hayden "non azzecco più un film dall'ultima volta in cui combattevo con una spada laser sulla lava" Christensen c’è anche Samuel L. Jackson.
Che manca solo di una partecipazione nei Teletubbies insieme a Morgan Freeman e poi diventano Dei.
Onnipresenti.
REGIA:Doug Liman
VISIONE: dvd (grazie a Dio...)
UNA PAROLA: Nerd!
CONSIGLIATO: no.
VOTO: 5 (per l’idea che non era affatto malvagia se non l'avesse sviluppata qualche subumano nerd)

13. 10000 A.C.


Senza dubbio il kolossal su cui ci si può far più risate dell’anno.
Con i mammuth nel deserto, le piramidi, le popolazioni vestite in maniera improbabile, gli struzzi giganti assassini, i falsi Dei.
Gli attori monoespressione, le riprese con i ralenty, la sceneggiatura scritta (su un tenderly) da un celebroleso e gli effetti specialissimi che costano più di tutto il casting.
Qualcos’altro da dire?
Guardatelo!
REGIA: Roland Emmerich
VISIONE: cinema
UNA PAROLA: Talmente brutto che è bello.
CONSIGLIATO: si, una cosa del genere capita poche volte nella vita.
VOTO: 1

14. I padroni della notte


Joaquin Phoenix si ricorda sempre con piacere.
E quella sparatoria in macchina è difficile da dimenticare.
Per il resto un buon noir poliziesco in cui persino Mark Wahlberg sembra recitare e non muoversi sul set cercando di muovere i muscoli facciali senza riuscirci.
REGIA: James Gray
VISIONE: cinema
UNA PAROLA: piovoso.
CONSIGLIATO: Si.
VOTO: 7

15. Questa notte è ancora nostra


No comment.
REGIA: Paolo Miniero & Luca Genovese
VISIONE: cinema
UNA PAROLA: no comment.
CONSIGLIATO: assolutamente no.
VOTO: 3

giovedì 3 dicembre 2009

1 ANNO DI VISIONI: 2008- SECONDA PARTE

Si va avanti con altri 5 film del 2008 (si veda post precedente per chiarimenti).
Puntuale per una volta.
In attesa di finire la recensione di una trilogia.


6. La guerra di Charlie Wilson


Altro film, altri pochi ricordi.
Ultimo film visto dell'amato Mike Nichols è sicuramente non il migliore anche se con un tema del genere (politica politica politica) mi sorprendo ancora adesso che mi sia potuto piacere così tanto.
Tra parentesi: dal 2004 (The terminal) ad oggi questo è l’unico film in cui si vede Tom Hanks recitare e non cazzoneggiare come nei vari Codici Da Vinci e ancor più improbabili seguiti.
REGIA: Mike Nichols
VISIONE: cinema
UNA PAROLA: politico con leggerezza
CONSIGLIATO: si
VOTO:7

7.30 Days Of Night- 30 giorni di buio


Tratto da un fumetto e molto criticato per la natura videoclippara e a tratti fumettosa della regia, 30 giorni di buio mi ha invece stupito piacevolmente.
I vampiri rapaci dall’ululato aquilino, rabbiosi come gli infettati di “28 giorni dopo” inquietano e spaventano in un paesaggio senza dubbio particolare e forse non sfruttato fino in fondo.
Non stupisce che in questi giorni si parli di seguiti vari ed eventuali in cui sicuramente avrà spazio una sorta di spiegazione della provenienza oscura di questi esseri.
La sceneggiatura purtroppo, al di là di ambientazione e esseri malefici, non brilla per originalità con personaggi visti e stravisti e scene e dialoghi da film zombieschi (e non vampireschi) ancora più visti.
Il finale per una volta diverso dal solito lascia intravedere quel che sarà il destino del regista Slade, Twilight Eclipse lo aspetta anche se sarà difficile creare una scena finale più suggestiva e romantica.
Da recuperare dello stesso Slade “Hard Candy”, pellicola sicuramente molto diversa e ancora più inquietante.
REGIA: David Slade
VISIONE: dvd
UNA PAROLA: originale a metà.
CONSIGLIATO: si
VOTO: 7

8. Il petroliere

Mi aveva fatto impazzire alla prima visione con tutta quell’epicità fredda che sfociava in un finale semplicemente folle.
A rivederlo in dvd sembra manchi qualcosa.
Qualcosa di grosso.
Un po’ troppo esercizio di stile per essere emozionante e un po’ troppo film per tutti per essere esercizio di stile.
E chi vuol intendere intenda.
Daniel Day Lewis è comunque immenso e alza il voto almeno di un punto.
REGIA: Paul Thomas Anderson
VISIONE: cinema e dvd
UNA PAROLA: epico
CONSIGLIATO: assolutamente si
VOTO: 7,5

9.Non è un paese per vecchi



Il secondo della grande trilogia (in quel periodo uscirono in una settimana “Il petroliere, questo e “Sweeney Todd”) è anche il secondo film dell’anno su cui ricordo bene nutrivo enormi aspettative.
Il più grande film dell’anno, stupendo, meraviglioso, Javier Bardem da Oscar, i Coen sono dei geni, mia nonna è un astronauta e ho sognato un bosco senza fragole.
Sinceramente?
Cercai di farmelo piacere.
Al cinema, prima volta di un milione con la persona più speciale e poi a casa, da solo, in lingua originale, convinto ancora da lei perché qualcosa doveva esserci che ci eravamo persi alla prima volta.
Se dico niente qualcuno potrebbe darmi del pazzo.
Niente.
A distanza di un anno solo Javier Bardem mi è rimasto dentro, con la sua espressione (più capelli, mai sottovalutare i capelli) da psicosfiga che in Vicky Cristina Barcelona diventa un gran seduttore.
Poco.
Così almeno sono solo mezzo pazzo.
REGIA: Joel & Ethan Coen
VISIONE: cinema e dvd
UNA PAROLA: deludente
CONSIGLIATO: ni
VOTO:6,5

10. Sweeney Todd: il diabolico barbiere di Fleet Street



Il terzo della trilogia.
Sicuramente quello su cui sono partito più prevenuto.
Forse perché ne avevo le palle letteralmente frantumate dal sentirne parlare ogni giorno da sei mesi al giorno d’uscita.
Forse perché ogni uscita di Tim Burton è diventata ormai appuntamento fisso per tutti i ragazzini dark e caccaemo della Terra.
Forse perché se insieme a Tim Burton ci metti anche Johnny Depp sei sicuro che al cinema NON sarai in buona compagnia.
Forse perché ok, bravo Burton, i film dark con protagonisti strambi o folli (sempre sempre sempre Depp che fa le sue faccette buffe) a cui devi voler bene sei capace a farli però basta!
Non se ne può più.
“Ma è la sua estetica, è la sua poetica!”
E la poetica di Steven Seagal è fare il cuoco che pesta tutti a calci e pugni: chissà perché quello non va giù a nessuno.
REGIA: Tim Burton
VISIONE: cinema
UNA PAROLA: Burtoneggiante
CONSIGLIATO: si
VOTO:7-

sabato 28 novembre 2009

1 ANNO DI VISIONI: 2008

È L’ULTIMA VOLTA CHE PROVO A FAR RIPARTIRE QUESTO BLOG, SE NON RIESCO A MANTENERMI COSTANTE ANCHE QUESTA VOLTA CHIUDO TUTTO, NON VALE LA PENA MANTENERE QUALCOSA IN QUESTO STATO DI SEMIABBANDONO.

Sembra di star davanti ad un cadavere agonizzante.
Accendo il pc ogni volta, recensioni libere, e vedo una data fissa da mesi che mi dice: “Ma che cazzo guardi?Scrivi qualcosa e vedi di non rompere i coglioni!”
Apro word, scrivo tre righe entusiasta dell’ultimo film visto, finisco il periodo, metto un punto.
Rileggo.
Bella merda.
Diventa tutto nero con le scritte bianche.
Click.
Via tutto.
Il file di word ricomincia a riempirsi.
Un periodo.
Due.
Tre.
Si questa volta sembra davvero scorrere tutto alla perfezione!
Rileggo.
È una merda.
Click.
Via tutto.
E la data continua a guardarmi impietosa.
Domandandosi se questa volta riuscirò a scrivere qualcosa che non mi parrà un immane cacca appena sarà riletta.
E click via tutto.
Ho appena riletto.
E la tentazione è forte.
Fortissima.
Immagino di aver scritto su un foglio di carta dove non basterebbe un click.
Questa volta tengo.
Anche solo per far sparire quella data così insopportabilmente immobile.
Al quasi scadere del 2009 questo sarà invece un riassuntone- revisione di tutti i film visti nel 2008 al cinema o più tardi in dvd (con relativo link alla recensione originale se presente).
Il titolo del film qui sotto è sempre in italiano se è già presente una recensione, altrimenti è riportato anche il titolo originale.
Il voto di un film, tanto per ribadire una cosa che ho ripetuto milioni di volte, va confrontato semplicemente con il voto di un film dello stesso genere.
Altri confronti (“Io sono leggenda” con “Juno” tanto per dirne uno) non hanno a mio parere alcun senso.
Va da se che una volta terminata la pubblicazione (pubblicazione di 5 film alla settimana, nell’ordine in cui uscirono al cinema) raggrupperò tutto in un unico post e aggiornerò se necessario.
Magari servirà anche a qualcuno per recuperare i film più interessanti (secondo me ovviamente) di quell’anno.
A freddo si dice sia diverso.
A freddo a me sembrerà solo un altro testo da buttare via in un desktop di un pc che ormai sembra sempre più un prato disseminato di cacche word.
O una qualsiasi via di Torino.
C’è chi capirà.
E il cadavere agonizzante prova a rimettersi in piedi.
Come in quei film in cui il cattivo si rialza ancora e ancora.
E ancora.



1. Io sono leggenda


Lasciate perdere l’ultimissima parte scritta da un gruppo di scimpanzè volanti al servizio di Papa “Non inchinatevi al Dio Denaro ma datemi l’8 per mille che io senza il mio scettro d’oro massiccio tempestato di diamanti la messa non la faccio” che anche alla seconda visione risulta leggermente (e con leggermente intendo fanculo) fastidiosa e concentratevi su un signor film post-apocalisse.
Quello che si espresse contro la realizzazione in computer graphic degli zombie nella recensione originale non ero io.
E se ero io non ero comunque io.
REGIA: Francis Lawrence
VISIONE: cinema e dvd (più e più volte)
UNA PAROLA: Apocalittico.
CONSIGLIATO: assolutamente si.
VOTO: 8,5

2. Bianco e nero


C’era Fabio Volo.
C’era Ambra.
Poi c’era sta storia con tutti sti razzisti e lo sceneggiatore che urlava “Guardate guardate come sono razzisti, adesso ve lo faccio vedere io come sono razzisti, guardate la sottile metafora di un uomo bianco che entra in una stanza piena di neri con sguardo sospettoso (tipo quello del cane dei Simpson)! L’avete capita? Difficile lo so ma se ci pensate bene…”
Qualcosa mi ricordo.
Qualcosa no.
E sinceramente non me ne frega niente.
REGIA: Cristina Comencini
VISIONE: cinema
UNA PAROLA: Italiano.
CONSIGLIATO: no
VOTO: 5,5

3. Into The Wild- Nelle terre selvagge


Mi ha cambiato la vita è un buon commento?
Non è perfetto, anzi.
Christopher Mc Candless a distanza di un anno e tre visioni mi pare sempre più rappresentato come un semidio con sembianze da ragazzoide figherrimo.
E quel voler trovare a tutti i costi una causa scatenante così esplicita in famiglia di tutta la sua voglia di libertà ancora adesso mi suona un po’ male.
Eppure mi è rimasto dentro.
Mi ha riacceso con quella mano che timidamente si avvicinava alla mia.
REGIA: Sean Penn
VISIONE: cinema e dvd
UNA PAROLA: l’aggettivo che si usa (se esistente) per definire qualcosa che ti riaccende dentro.
CONSIGLIATO: assolutamente si.
VOTO: 9

4. Mr Magorium Emporium- Mr Magorium e la bottega delle meraviglie


Primo film della lista di cui non è presente una recensione.
Semplicemente perché non lo vidi al cinema ma solo in dvd molto tempo dopo, e ringrazio della scelta.
Non che pretendessi chissà quale meraviglioso capolavoro.
Il film è dichiaratamente un prodotto per famiglie.
Per famiglie.
Si potrebbe discutere ore sull’orrido aggettivo “film per famiglie” tanto caro a quei disperati commessi di blockbuster che si vedono piombare in negozio gli ancor più disperati genitori con bimbo caccoloso a carico alla ricerca (disperata) di un film che possa piacere un po’ a tutti.
Finirà che il padre burino affezionato al buon vecchio action anni ’80 si addormenterà accasciato sulla moglie dopo 5 minuti e il figlio riverserà il suo ettolitro di domande a una mamma che perderà dopo poco il filo di tutto il film.
Film per famiglie: hanno dei protagonisti indubbiamente buoni (nel 90% dei casi da carie ai denti), hanno una storia abbastanza semplice (nel 90% dei casi semplicerrima del tipo: buoni- buoni hanno un problema con qualche cattivo- buoni vincono e cattivi diventano buoni e sono tutti felici), durano mediamente poco e hanno senza dubbio una morale.
Mr magorium rispetta tutte le regole.
Anzi.
Non le rispetta.
Mr Magorium è quelle regole.
Con una buona idea da cui negli anni 80 sarebbe senz’altro nato uno di quei classici da vedere e rivedere con i bimbi ogni Natale (il negozio di giocattoli magico con gli effetti speciali di oggi potrebbe dare spunti all’infinito), tale Zach Helm con Dustin Hoffman (purtroppo non più un garanzia di qualità, sembra scelga i copioni in base a quanto NON deve recitare) e Natalie Portman a disposizione se ne esce con una caramella talmente dolciastra e soporifera che si fatica ad arrivare al finale.
O semplicemente, nonostante tre tentativi, non ci si arriva come il sottoscritto.
REGIA: Zach Helm
VISIONE: dvd
UNA PAROLA: mielosastro.
CONSIGLIATO: Per famiglia!
VOTO: 5

5. Sogni e Delitti


Un anno.
Le cose cambiano, Match Point sono riuscito finalmente a rivalutarlo e ringrazio lo splendido qualcuno che mi ha permesso di farlo, quello che definii “il nuovo film di Allen a Barcellona” si è rivelato forse una delle più belle sorprese di fine 2008.
Infine quel che mi ricordo davvero (a dispetto di quel che dissi nella recensione originale) di questo “Sogni e delitti”: ben poco a dir la verità.
Non ricordo la bella fidanzatina di Ian, non ricordo la fastidiosa doppiatrice, non ricordo le musiche di Glass ma soprattutto non mi ricordo di Colin Farrell e men che meno di Ewan Mc Gregor.
Per una volta quel sopracciglione era stato bravo e io me ne sono dimenticato?
O semplicemente faceva il sopracciglione accigliato (alla prossima battuta sulle sopracciglia di Farrell siete autorizzati a sputarmi in un occhio) come al solito senza cavarne un ciglio da un occhio (PTU!)?
Mi ricordo di un film certamente troppo impostato e senza dubbio inferiore a “Vicky Cristina Barcelona” ma che forse adesso saprei apprezzare di più, forse.
Nel dubbio.
REGIA: Woody Allen
VISIONE: cinema
UNA PAROLA: insipido
CONSIGLIATO: mah
VOTO:6

martedì 5 maggio 2009

ROCK IN NOVI

Potrei scrivere pagine su un concerto durato circa 5 ore, mi limiterò a qualche impressione a caldissimo, all’1.50 di notte dopo la mia ora di strada per tornare a casa.
Cominciamo da qualche simpatica troppo schietta osservazione dopo aver cercato per un’ora un concerto decente per il primo maggio nella provincia di Alessandria:
1)Alessandria è una delle poche città di merda che non organizza un concerto del primo maggio, concerto rock intendiamoci, perché un concerto classico a teatro c’è ma siccome a me frega un cazzo posso dire benissimo che un concerto per il 1 maggio ad Alessandria non esiste.

2)Valdapozzo, con tutta la simpatia per i Valdapozzani, di cui non sapevo nemmeno l’esistenza pur abitando a pochi chilometri ha organizzato un concerto per il 1 maggio. Valdapozzo.
Non Alessandria.
Valdapozzo.
3)A Felizzano c’era un altro concerto del primo maggio. Chi ci suona?
I Roccaforte e altri gruppi.
Chi altri?
Non lo saprete mai perché gli organizzatori evidentemente boicottano il loro festival dato che su internet non si trova uno straccio di notizia.
Il sito del comune?
Un optional.
Capisco, come mi avverte il mio amico, che i Felizzaniani non vogliano far diventare il loro paese un’ attrazione turistica ma per Dio se organizzate un concerto per chi lo organizzate? Le galline della cascina vicino al paese?
In tal caso spero che almeno loro le abbiate avvertite.


4)Ad Asti un concerto del primo maggio c’era, tanto per far presente a chi pensa che Alessandria non sia una città di merda che non vi è nessun dubbio sul fatto che lo sia (se non l’avevate ancora capito dai Valdapozziani).
5)A Valenza pure e ci suonavano gli Yo Yo Mundi.
Altra questione è contare sulle dita di una mano amputata le persone che a Valenza conoscono gli Yo Yo Mundi.
Dividete questo numero per quelli disposti ad ascoltarli ad un ora improbabile come le 6 di pomeriggio dato che il concerto chiude i battenti alla fantomatica ora vampiresca delle 7 di sera.
Pensate poi se hanno ritardato. Potrebbero essere state le 8 quando hanno finito.
Vampiri e licantropi.


Tentato da Valenza per sonnambuli, Valdapozzo per i coraggiosi che sanno della sua esistenza e Felizzano con il suo set misterioso alla fine ciò che rimaneva erano Asti e la speranza Novi.
Si punta sulla ridente (?) Novi Ligure, con tutti quei belin, belan, Belen fa sempre simpatia.

Si arriva alle 5 e mezza con inizio concerto fissato alle 5.
Ci sono 5 persone davanti al palco e 5 sopra che osservano i 5 al paninaro di fianco a cui ci aggiungiamo noi due per un pezzo di pizza riscaldato e la prima delle 4 birre a testa da 3 euro l’una.
Considerando che il paninaro non le avrà pagate nemmeno 1 euro (prezzo da supermercato) c’è qualcosa come il 200% di guadagno.
Ci sta.
Siamo a Novi il 1 maggio.
E quelle 10 persone Su e Giu da un palco sembra che possano spaccare il mondo.
La scena fa molto sagra di paese venuta male.
Si va al Burger King ad ingozzarsi di schifo.
Si torna alle 18.30.
Prima parte:
1)Sul palco ci sono i Pakura Klimt, unico gruppo con canzoni loro. 2 voci femminile, basso, chitarra e batteria che non si capisce come al nostro arrivo è già bella che andata.
Si cerca di fissarla con mezzi tecnologici avanzatissimi come lo scotch ma anche da qualche metro il tutto sembra molto traballante.
Chissenefrega.
Forse le prime 2-3 canzoni sembrano assomigliarsi un po’ troppo tra loro e si coglie una somiglianza con qualcosa di già sentito che ancora adesso mi sfugge, ma le ragazze (Mara Soliani e Lucia Branda) ci sanno fare e il gruppo gira bene (anche se la batteria è sempre li li per smontarsi).
Unico appunto è un’omogeneità tra le canzoni che sicuramente alla lunga non fa bene, forse ci vorrebbe qualche canzone più spinta all’interno della setlist ma si tratta comunque di un gruppo giovane da quanto ho capito e anche abbastanza originale.
VOTO: 7+ alzato dopo aver ascoltato il singolo-video sottopresente.


2)Salgono gli S.K.D.K.
La speranza che quei quattro signorotti sinceramente attempati siano li per un semplice soundcheck è appunto solo una speranza.
La paura che parta “Una lacrima sul viso” è tanto appunto quanto prima, solo una paura.
Partono con gran sorpresa mia e del mio amico (altri a quanto pare se lo aspettavano, tra cui il nipotino di uno dei true cocker sul palco) i Doors.
La voce calza a pennello.
Il basso c’è e la chitarra suonata dal classico tizio che mai ti saresti aspettato potesse suonare uno strumento che non fosse il triangolo (come se un giorno vai a far il biglietto del treno e il tizio sessantenne seduto dietro la cassa si alza e ti stampa un assolo in faccia!) sembra seguire bene.
La batteria è ancora un capitolo a parte.
Lo scotch evidentemente non tiene la foga del signorotto canuto seduto dietro le pelli e più di una volta sembra che tutto gli debba rimanere in mano da un momento all’altro.
Se poi ci si aggiunge che nonostante i litri di sudore e le chiazze rossastre sul volto ogni tanto sembra mancare qualche battuta non si può gridare certamente al fenomeno.
E i problemi più grandi sicuramente ci sono con il repertorio non-Doors: mentre tutta la band rimane sulla stessa linea precedente il cantante sembra un po’ a disagio con pezzi come Sweet Jane e Sweet Home Alabama (qui manca anche una chitarra all’altezza del sound Southern rock del periodo).
Insomma.
Simpatici, inaspettati e come si dice in questi casi “hanno ancora qualcosa da insegnare alle nuove leve” (vedi l’entusiasmo del batterista nel suonare e presentare) ma sicuramente qualche problema c’è.
E sicuramente la mancanza del tastierista non ha fatto bene.
Però.
VOTO: 6


Pausa cena alla Farinata Rotonda (o una cosa del genere) dove un tipo simpatico come pochi ci avvisa che “CI SONO Già 5 PERSONE CHE ASPETTANO!” quasi fosse colpa nostra o noi dovessimo già saperlo.
Felice per lei signor simpatia.
Tanti saluti.
E di farinate ce ne sono di più buone.

Seconda parte (dove finalmente sembra che qualcuno sia venuto a conoscenza di questo concerto e un quartino di piazzale scarso finalmente si riempie con tanta felicità del paninaro, delle sue birre e delle sue salamelle):
3)I primi della serata sono i Wonderlands (non so bene che fine abbiano fatto i Dead Models presenti nella locandina, molto probabilmente se non hanno suonato nella mezz’ora di Burger King sono mancati all’appuntamento).
I Wonderlands comunque non fanno rimpiangere nessuno.
Attaccano subito duro con gli Who e non lasciano respirare con Led Zeppelin e Who appunto davanti a tutto.
Michele alla voce ha una voce particolarmente graffiante e adatta ai pezzi proposti e Ivo alla chitarra (a quanto pare tra gli organizzatori) pensa a far divertire un po’ i 15enni radunatisi sotto il palco suonando la chitarra con i denti o dietro la testa.
Animale rasato da palcoscenico.
VOTO: 7/8


4)Half step Down.
Sale sul palco quello che saluta tutti per tutta la serata e ci ha chiesto qualche ora prima se potevamo appoggiare le nostre bottiglie di birra finite sul tetto della sua macchina per qualche strano motivo (tipo essere il più fico della piazza perché lui c’aveva tante bottiglie).
Pare di averlo già visto il ragazzino (che potrebbe avere anche la mia età ma con quella faccia sembra sempre un ragazzino) ma non saprei. Probabilmente mi sbaglio.
Salito sul palco comincia un pezzo interamente strumentale, ci sa fare non c’è dubbio anche se fin dalla prima nota sembra di vedere qualcuno che se la tira leggermente.
Non è un impressione.
Alla prima volta che apre la bocca per pronunciare due parole sensate dice due cazzate che fanno tanta simpatia e “guarda quanto so’ fico” nelle giovincelle e tira dritto per un altro pezzo.
La band funziona alla perfezione compreso un ottimo tastierista hammond con il suo velo tigrato intorno allo strumento.
Il concertino prosegue così tra Cream, un pezzo strumentale originale e Jimi Hendrix.
Poi viene la volta del “Questo è un pezzo stvumentale di un chitaRRista che è (se non sbaglio) Stevie Ray Vaughan, ma tanto non lo conosce nessuno quindi lo suono e boh”.
Grazie Dio in Terra, tu si che conosci i chitarristi che nessuno conosce, tu si che sei veramente fico.
VOTO: 8
VOTO AL CHITARRISTA CHE POI HO SCOPERTO ESSERE PROPRIO CHI SPERAVO NON FOSSE: 4 PER LA SIMPATIA.

5) Ultimo gruppo: Amaranth.
Classico gruppo di cover con voce femminile che va dai Guano Apes agli Skunk Anansie ad Anouk e compagnia anni ’90 rock con voce femminile bella per concludere con la cover dei Lacuna Coil di Enjoy the silence dei Depeche Mode.
Eliana alla voce è fantastica ma dopo aver sentito gli Half Step Down lo scalino tecnico sugli strumenti si nota forse un po’ troppo oltre ad un repertorio fatto di canzoni sicuramente molto belle ma che suonano oggi leggermente datate e troppo sentite.
Sicuramente con gli Half Step Down a chiudere ne avrebbero guadagnato entrambi i gruppi.
VOTO: 7


Male ai piedi, constatazione della mia vecchiaia (un tempo andai all’Heineken Jammin Festival e dopo 12 ore ancora riuscivo a saltare ed urlare mentre ora dopo 5 ore fermo sul posto sono morto), conferma di quanto Alessandria sia una città di merda persino in confronto a Novi Ligure e voce roca per la saggia scelta di non mettersi una maglia dalle maniche lunghe nemmeno a mezzanotte.
Tutto sommato un buon concerto, organizzato abbastanza bene (batteria a parte), con buoni gruppi di cover e non.
Se poi gli organizzatori si ricordassero sempre dell’esistenza di internet per organizzare certi eventi come in questo caso magari non si troverebbero il giorno seguente a lamentarsi della poca gente e delle troppe spese come accade spesso.
Novi Ligure docet.
Alessandria dorme.

martedì 21 aprile 2009

DRAGONBALL EVOLUTION


Non è questione di non avere una storia da raccontare.
E non è nemmeno questione di non saperla riadattare in un 2009 che sinceramente vuole qualcosa di necessariamente diverso da un manga scritto nel preistorico 1984 (molti non saranno d’accordo).
Non è neppure “Ah ma vaffanculo gli americani dovevano lasciarlo fare ai giappa che loro si che ci sanno fare con le trasposizioni manga!” perché basterebbe guardarsi il trailer di Sampei da poco uscito in Oriente o il precedente film di Dragonball (si esiste, si con attori in carne ed ossa, si fa cagare in un modo improbabile) per capire che se stronzata dev’essere non c’è America, Giappone o Turkmenistan che tenga.

TRAILER DI SAMPEI

UNA SCENA DAL PRIMO FILM DI DRAGONBALL PRODOTTO IN TAIWAN
No, non sono gli attori.
Per quanto non eccelsi non sono nemmeno gli effetti speciali.
E no, non è nemmeno colpa di un Moccia qualsiasi che un giorno si è svegliato col suo cappellino sudato sulla capoccia mononeuronale pelata e si è chiesto perché mai non aveva pensato prima di rompere ulteriormente i coglioni agli italiani girando pure i “film” tratti dai suoi “libri” (dovrebbero trovare delle nuove parole per definire certe cose… filmmerda e libricartadaculo potrebbero andare).

James Wong non sarà Kubrick e nemmeno Danny Boyle.
A dir la verità James Wong non è quasi nessuno, ma qualche filmetto sulle spalle ce l’ha e insomma non posso passare mezza recensione a scrivere che non è colpa di James Wong se Dragonball Evolution non gira nel senso giusto.
La storia è stravolta.
Se pensate di andare al cinema per vedere un bimbo col pisellino di fuori che vive solo tra le montagne andando a caccia di dinosauri fino ad incontrare dopo svariate avventure un simpatico vecchietto maniaco che gli mette un guscio di tartaruga gigante sulla schiena fate una cosa: guardatevi la milionesima replica su Italia 1 della prima serie.
Sarete felici, soddisfatti e potrete snocciolare le battute che ormai conoscete a memoria con i vostri compagni di visione.
Nel caso in cui il vostro compagno di visione sia un emerito rompicoglioni potrete anche snocciolare onde energetiche che alla milionesima replica su Italia 1 dovreste ormai aver imparato ad utilizzare.
Nessun pisellino al vento quindi.
E nessun nonno baffone pelato, nessuna isola sperduta nell’oceano con annesso Maestro Muten pelato e compagna tartaruga parlante (ovviamente pelata), nessun amico pelato con sei puntini sulla fronte e nemmeno un nano pelato azzurro.
No pelati no party…

Quasi nulla di tutto quello che secondo voi tutti poteva essere un film di DragonBall
Ci sono le sfere del drago.
E i personaggi per quanto fisicamente diversi sono sempre loro: Goku è un adolescente perchè evidentemente si sperava nel fattore immedesimazione del pubblico, Chichi è diventata Cici, Yamcha è passato dall’essere il figo della situazione a un uomo dal volto orribile e Bulma ha portato con se solo qualche ciocca viola.
Il Grande Mago Piccolo (nel cartone Al Satan) tenta sempre di fare quello che il Prof prova ogni giorno.

Il problema però non è nemmeno questo stravolgimento di caratteri, luoghi, età, nomi, fisici, storia, trasformazioni.
Il problema semmai è che la sceneggiatura è stata molto probabilmente scritta da un Saiyan trasformato in scimmione (non commento tale trasformazione nel film perché il prete dall’altra parte del paese potrebbe avere un mancamento).
Quasi un ora e mezza di pellicola è riassumibile con:
- Goku è uno sfigato e si allena col nonno nelle pause da scuola (ovvero bam,bim, bum, blem sbang)
- Goku fa vedere a tutti che non è sfigato (bam,bim, bum, blem sbang)
- Arriva Piccolo. Dopo una piccola spiegazione sul chi sia (una cosa come: una volta la Terra stava per essere distrutta da questo essere potentissimo venuto da chissà dove poi chissà come qualcuno l’ha fermato e adesso chissà come è di nuovo libero), uccide il nonno (bam,bim, bum, blem sbang) e si prende la sfera. Viene fatto capire che Piccolo è potentissimo.
- Entra in scena il primo personaggio inutile: Bulma (viene fatto intendere che Piccolo è potentissimo).
- Si va alla ricerca delle sfere e Goku incontra il maestro Muten (bam,bim, bum, blem sbang) che dovrebbe far ridere (viene ricordato che Piccolo è potentissimo).
- Varie cazzate di vario genere: Yamcha, Chichi, bam,bim, bum, blem sbang, ritrovamento in 2 minuti di quasi tutte le sfere (Piccolo è potentissimo se qualche sasso non l’ha ancora capito).
Siamo a 15 minuti dalla conclusione (e se avete dei dubbi i bam, bim, bum, blem sbang possono stupire la prima volta se non si sono mai visti "Hero", "La tigre e il dragone", "La foresta dei pugnali volanti" e compagnia bella saltante per aria e ti rompere le palle dalla seconda).
E per tre quarti di film ti hanno rotto i coglioni che sto benedetto Piccolo è davvero qualcosa di immenso.
Ha i pugni nelle mani.
Ci sarà uno scontro epocale.
Di quelli alla Ken Shiro che duravano 30 puntate per tirarsi due pugni.


Di quelli alla Dragon Ball cartone animato che duravano 20 puntate per sfasciarsi con delle onde energetiche chiamate con svariati e improbabili nomi (kaioken di primo, secondo, terzo, n-esimo livello, bigbang attack, finalflash, dodonpa, caccahamehameha).


Di quelli alla One Piece che durano 10 puntate per spadaccinarsi e scazzottarsi (pugno, mano, calcio, testa, culo gamgam) in assurdi modi.

Di quelli alla cazzo di cane.
Che entra Piccolo in scena e 10 minuti dopo è morto a terra per una minchiatella di onda energetica che il mio cane alto 30 cm se alita molto probabilmente fa più danni.
Ancora 5 minuti per vedere il “E vissero felici e contenti” e tutti a casa senza perdersi la scena che qualcuno ha mirabilmente pensato per dare spazio ad un seguito.
E lo sceneggiatore è riuscito a lanciarsi in una minchiata tipo: “Devo avere altri 6 film per sviluppare completamente la storia”.
6 calci nel culo da ogni spettatore che ha visto sta porcata dovrebbe avere.
E ringrazi che sono pochi.
Evolution…
Che le evoluzioni alla fine sono solo i miei maroni che le fanno.
REGIA: James Wong
ANNO: 2009
VOTO: 4,5

sabato 18 aprile 2009

-1......


SEGUITO NON UFFICIALE DI MATRIX CON OMINI VERDI E ROCCE DI CARTAPESTA.

giovedì 5 marzo 2009

domenica 1 marzo 2009