venerdì 20 marzo 2015

NUOVE ADOLESCENZE


Un romanzo di formazione, più di un libro di fantascienza, più di una biografia, più di una saga familiare, è come viene scritto.
Insomma, diciamoci la verità, il passaggio dall'adolescenza alla vita adulta di un ragazzo (o di un gruppo di ragazzi) avviene nel 99% dei casi librari con la morte di un amico. Si, d'accordo, non sono tutti così e c'è chi parla della fuga dalla società e c'è chi parla del rapporto coi parenti e c'è anche chi racconta semplicemente della vita di tutti i giorni di un sedicenne, ma in generale c'è la morte di mezzo, perché la morte fa crescere e chiunque non se ne sia ancora accorto molto probabilmente non ha ancora superato i 16 anni.
E quindi, una volta che conosco in anticipo ciò che sto per leggere, per quale motivo dovrei riprendere in mano un altro libro simile?
Perché un romanzo di formazione ti può riportare a comprendere cose che ti sono sfuggite a quell'età o che ti sono passate davanti senza che nemmeno te ne accorgessi e soprattutto perché un ottimo romanzo di questo genere è capace di riportarti davvero indietro nel tempo, nella tua testa di cazzo da sedicenne con i tuoi vestiti brutti, la parlata gggiovane e il comportamento del peggior minchione che tu abbia mai conosciuto: te stesso a 16 anni.
Se sei adulto.
Se sei adolescente invece può farti sentire a casa e meno solo al mondo e farti comprendere ciò che alla tua età non puoi capire da solo e che nessun adulto verrà a dirti in faccia. Cosa esattamente? Non chiedetelo a me.
Solo che è difficile trovare un buon romanzo di formazione.
Avendone letti tanti posso tranquillamente dire che troppi sono romanzi adulti per adulti con insegnamenti da adulti che si mascherano da formazione con la stessa scaltrezza con cui tu da bambino ti vestivi da pirata: ti mettevi la bandana e il copriocchio e sotto avevi i jeans e le Nike. Potevi anche far credere ad un bambino della tua età che eri un vero pirata così come lui era un buon Batman coi suoi pettorali di plastica da uomo pipistrello, però dai, siamo seri, eri anche un bel bimbetto, ma non eri un pirata. E men che meno lui era Batman, con quegli occhialetti tondi dalle lenti spesse tre dita e il caschetto che neanche Nino D'Angelo ai tempi d'oro.
Invece Esche vive è un vero pirata, pardon un vero libro di formazione.
Scritto da una persona che sa come si sente e si esprime un diciannovenne del 2015, pur con tutti i regionalismi del caso, ma soprattutto da un uomo che è consapevole di cosa sono i trent'anni oggi, una sorta di adolescenza tirata troppo per le lunghe, incapaci di dare le stesse emozioni dei sedici anni eppure ancora troppo lontani da quella vita adulta che spaventa con il suo gretto materialismo e i suoi sogni infranti.
Forse Genovesi non riesce ad entrare nella testa di tre generazioni diverse (Mirko il Campioncino, ancora in fase preadolescenziale, spesso sembra un personaggio fin troppo forzato), ma la scrittura ingenua di un diciannovenne e quella brillante e ancora piena di speranza di una trentenne bastano per mettere Esche vive tra i migliori romanzi di formazione che io abbia letto.
Genovesi parla di quella provincialità che sicuramente piacerà di più a chi il paesino di campagna l'ha vissuto, ma che non può non colpire tutti quei sedicenni (ed ex sedicenni) che in fondo si sentono soli e incompresi anche all'interno della grande città.
Delusioni, personaggi da paese, amori adolescenziali, traumi infantili, adulti ossessionati, vecchi con la testa dura, band di metallo duro, amori intergenerazionali, ma soprattutto tanta, tanta, tantissima speranza.
Perché in fondo il romanzo di formazione è come viene scritto, ma se non sai cosa raccontare puoi anche smettere subito.

ESCHE VIVE
AUTORE: Fabio Genovesi
ANNO: 2013
GENERE: Romanzo di formazione
VOTO: 8,5

mercoledì 11 marzo 2015

LA CASERMA IN CUCINA


In mezzo a chef stellati ridotti a far la pubblicità delle patatine, napoletani grandi e grossi che rimettono in sesto ristoranti che il giorno dopo ci vai e sono uguali a prima, inglesi che cucinano un bel piatto di pasta al sugo "all'italiana" piazzandoci sopra le due temutissime polpette e altri inglesi che sbraitano e gesticolano manco fossero a Little Italy, c'è Anthony Bourdain, un cuoco americano non proprio qualsiasi, ma quasi, che ha passato metà della sua vita a bere e a drogarsi e l'altra metà a bere e cucinare.
Bourdain è il classico cuoco che non vorresti vedere in cucina a cucinare la tua bistecca: te lo immagini lì con la sigaretta in bocca, più impegnato a controllare quanto whisky gli rimane nella bottiglia che ad osservare la giusta cottura del tuo manzo.
E lui in Kitchen Confidential lo ammette: le cucine, quelle vere, quelle dei ristoranti di fascia medio-alta (per quelle basse guardatevi qualche puntata farlocca di Cucine da incubo USA) in pieno centro a New York con 300 coperti e prezzi non proprio alla mano sono un vero e proprio macello. Ci sono insulti, sguatteri sudamericani mal pagati, sangue, fumo, alcool, risse e persino sesso.
Dimenticatevi dell'ordine e della pulizia del banco di lavoro imposto dai grandi talent culinari o dei falsi ordini brutali sbraitati da quell'ex giocatore di calcio pluristellato, il mondo descritto da Bourdain è qualcosa di più simile ad una caserma in cui il bullismo e il nonnismo sono la regola a cui non si può sfuggire.
La vita dell'ex chef del Les Halles (ora completamente impegnato in tv e nella scrittura di libri) è un sogno americano un po' distorto che passa dall'essere un figlio di papà e quindi un ribelle al fallimento, dal fallimento alla risalita e quindi di nuovo al fallimento, all'alcool, alla droga, ad un nuovo fallimento e ad un altra risalita fino a questo libro.
Kitchen Confidential è breve, ma intenso e ha il merito di essere stato scritto nel 2000, poco prima dell'esplosione della cucina in tv, sui libri, sui fumetti e ovunque voi possiate posare lo sguardo.
Forse non è esattamente il genere di libro che invoglia a voler fare il cuoco e sicuramente non è il manuale che vi insegnerà come cucinare il tuorlo d'uovo marinato a là Cracco, ma il romanzo-biografia di Bourdain è un libro genuino, scritto da un sanguigno col sangue.
E io sinceramente non chiedo altro.
 
KITCHEN CONFIDENTIAL
AUTORE: Anthony Bourdain
ANNO: 2000
GENERE: Biografia, Cucina
VOTO: 8